Sauro Cardinali (Spina, PG, 1951) negli anni Settanta fonda il gruppo Cronotopo, con il quale sviluppa un lavoro di ricerca anche nel campo teatrale; dal 1980 s’interessa delle problematiche relative alla trasformazione dell’immagine e della sua rielaborazione attraverso l’uso di simboli e di specifici materiali.
Negli ultimi anni, con austerità e rigore, alla ricerca di un nuovo ordine definito dalla “regola”, presenta le opere conosciute come gli Autoritratto, i “rotoli”, Le peripezie del nome, Il pasto
delle farfalle ed Estasi e cadute.
Realizzate con un uso che si potrebbe definire, “destinale” dei materiali e della parola scritta, del proprio nome, e del proprio ritratto, con un costante lavoro di scomposizione e di ricomposizione, di unità e molteplicità della superficie, che permetta all’immagine di riapparire, esse definiscono una nuova spazialità e introducono una profonda riflessione sulla sua definizione.
Nel 2001 è vincitore del concorso per idee per la sistemazione dell’area di Piazza Augusto Imperatore a Roma, del concorso per un’opera per la Biblioteca Comunale di Foligno, per un’opera pubblica nella città di Siena. Nel 2010 realizza un’opera permanente all’interno dell’ampliamento del cimitero della città di Gubbio.
A partire dal primo maggio 2015, giorno in cui compie gli anni, il nome e il tempo ripartono: Cardinali firmerà le opere come Minore Umbro del 5102, come un minore del tempo passato, ma ancora di là da venire, contando ogni anno futuro come mille. La datazione si rovescia nella sua immagine speculare.
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